giovedì 26 aprile 2012

Sorrisi dilatati

Dico sempre a me stessa di non voltarsi indietro per non ricadere in ricordi che potrebbero turbare questa felicità inaspettata. Questo è sbagliato. Guarda la fatica, la strada percorsa che ti ha fatto giungere alla cima della montagna, specchiati in quelle lacrime ormai lontane e rilassati su questo sorriso ormai guadagnato. Non è difficile, devi solo rimanere ferma sulla terra e non viaggiare troppo con la mente. Inevitabile toccare qualche nervo ancora teso che potrebbe far vibrare il tuo corpo, ma tu sai che sarà un secondo di vita guadagnato e non perso. Tutto quello che hai vissuto è custodito in te stessa, ridondante, a volte assordante, ma mai mortale. 


La strada è bagnata, lunga, difficile, ma non complicata. Questa strada è la vita, che volendo o no sei costretto a percorrere. Cosa troverai alla fine di questo asfalto caldo e asfissiante? Nessuno lo sa. Tu vai dritta per una meta, senza soste né fermate, vedrai che l'attesa non sarà amara.


Quante domande farai alle quali non avrai mai una risposta.


Io ora ho una risposta. La maturità ti porta a razionalizzare e a sensibilizzare quel lato oscuro che risiede in noi. Qual è la risposta? Cerca in quel muscolo rosso che si trova al centro del tuo involucro rosa, segui i suoi battiti, contali, ascoltali .. ed ogni suono riprodotto sarà la nuova colonna sonora della tua vita.

sabato 7 aprile 2012

Riprendersi e raccontarsi

Ed eccomi qua... chi lo avrebbe mai detto che avrei ripreso a scrivere su un blog, a posizionare di nuovo i pensieri là dove erano stati abbandonati tanti anni fa... Eppure, io ci sono. Non è mania di protagonismo, non è il voler farsi leggere da gente estranea che mi spinge a farlo, ma è la possibilà di parlare con me stessa, di confrontare i miei stessi pensieri e desideri con quelli di una volta, di mettere a nudo le mie idee solo per me stessa. E allora? e allora non mi resta che riprendere da dove ho lasciato....



Non è mai troppo tardi per essere
quello che avresti voluto

La fine di un percorso non è mai come la si crede. A volte si percepisce il gusto amaro di una sconfitta. A volte veniamo inebriati da un fascio di luce accecante pronto a farci rinascere.
A volte, invece, basta fermarsi un attimo e guardarsi dentro, leggersi e ricominciare a scrivere la storia della propria vita da dove la si è lasciata.
Inutile voltarsi, servirebbe ad aprire ferite ormai chiuse. Inutile guardare oltre, servirebbe a dare adito a false speranze.





Dedico queste riflessioni alle persone che hanno sempre creduto in me,
a chi non si è soffermato all’apparenza,
a tutti coloro che hanno sorriso alla mia felicità.